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L’Associazione Nazionale Carabinieri ha una storia molto lunga iniziata il 1° marzo 1886, ben 132 anni fa. A onor del vero il nome non era quello che noi usiamo oggi ma venne chiamata al tempo della sua nascita “Società di Mutuo Soccorso tra congedati e pensionati dai Carabinieri Reali” e costituiva la prima vera associazione di militari non più in servizio, provvedendo all’assistenza dei propri consociati. Con il tempo, lungo l’intero territorio nazionale, si sono create molteplici sezioni che diedero all’organizzazione interna un più solido ed efficace assetto. Si decide quindi, intorno alla metà degli anni ’50, di accordare un nome e chiamarla definitivamente Associazione Nazionale Carabinieri. Nel 1956 fu redatto il suo statuto e nel 1957 il regolamento di istituzione. A differenza di quando fu creata, l’ANC, ad oggi, è formata non solo da carabinieri in servizio o in congedo, ma anche dai loro familiari e da chiunque voglia farne parte come simpatizzante, seguendo saldamente il sentimento di devozione alla Patria, lo spirito di corpo, il culto delle gloriose tradizioni dell’Arma e la memoria dei suoi eroici caduti. L’ANC conta più di 200.000 iscritti; oltre 140.000 soci effettivi, tra militari in servizio e non più in servizio; circa 1.700 sezioni sul territorio nazionale e 166 organizzazioni di volontariato. A testimonianza della grande forza di comunione, è importante sottolineare come essa non sia presente solamente a livello nazionale, bensì anche in 23 stati di ben 4 continenti.

Scopi e attività in origine

Nella sua formulazione originaria, lo statuto prevedeva di erogare sussidi ai soci ammalati, interessarsi al fine di procurare lavoro o impiego ai soci disoccupati, onorare i soci deceduti, prendere parte a tutte le cerimonie o feste che esaltano la Fede e la grandezza della Patria e delle Istituzioni, tenere il massimo contatto e la massima cordialità con le altre associazioni, mantenersi estranei da attività politiche.

Scopi e attività oggi

L’ANC, come da statuto, continua a non perseguire fini di lucro. Rimane sulle sue vecchie linee guida che sono basate essenzialmente sulla solidarietà, sull’assistenza sia morale che operativa e su servizi di vigilanza in ausilio alle forze dell’ordine. Inoltre, punto di forza dell’Associazione, è quello di promuovere e partecipare, anche costituendo appositi nuclei, ad attività di volontariato per il conseguimento di finalità assistenziali, sociali e culturali.